Silvia Chiesa, Violoncello
Maurizio Baglini, Pianoforte
Ferruccio Busoni
Kultaselle, 10 variazioni su un canto popolare finnico per violoncello e pianoforte
Franz Liszt
Due Elegie per violoncello e pianoforte
Frederik Chopin
Introduzione e Polacca Brillante op. 3
Sergei Rachmaninoff
Sonata per violoncello e pianoforte in sol minore, op. 19
Lento – Allegro Moderato
Allegro scherzando
Andante
Allegro mosso
Il violoncello dei grandi pianisti
Il violoncello visto dai grandi pianisti: forse potremmo anche dire il violoncello “vissuto” dai grandi pianisti, veri e propri giganti che nello spazio temporale di circa centotrent’anni – dal 1810, data di nascita di Chopin, al 1943, data di morte di Rachmaninov -, hanno segnato la storia del pianoforte, dedicando al tempo stesso un’ampia attenzione al lirismo espressivo del nobile strumento ad arco, il violoncello, appunto: Chopin, Liszt, Rachmaninov e Busoni.
Trattasi di geni assoluti che, considerato il passaggio evolutivo del fortepiano e la conseguente consacrazione del pianoforte moderno avvenuta nella seconda parte del XIX secolo, hanno contribuito a rendere universale la diffusione del pianoforte stesso in quanto strumento di espressione musicale. Chopin re del salotto borghese ed aristocratico; Liszt rockstar dell’epoca capace di portare lo strumento ai livelli di percezione collettiva; Busoni sublimatore della funzione morale ed intellettuale della capacità espressiva dello strumento in relazione all’evoluzione del linguaggio musicale stesso che coprì il passaggio fra il XIX e il XX secolo; Rachmaninov ultimo grande interprete di se stesso oltre che dei compositori del passato prima che, dopo la seconda guerra mondiale, si potesse assistere alla cosiddetta separazione e specificità̀ dei ruoli del musicista: interprete et compositore in primis.
In questa logica di vero e proprio “trionfo” del pianoforte, in senso storico e sociologico, si colloca il connubio dello strumento a tastiera in quanto sostenitore valorizzante dell’espressività̀ assoluta del violoncello: ne scaturisce una pariteticità̀ perfetta, dove entrambi gli strumenti sono considerati, trattati e valorizzati come strumenti solisti e dove l’equilibrio sonoro è al centro della difficoltà esecutiva, unito ad un virtuosismo estremo e spettacolare per entrambi gli strumentisti coinvolti.
Dal recupero del folklore etnografico finnico di Busoni, si passa alla sperimentazione estrema ed avveniristica del tardo Liszt, per poi lasciare spazio allo sfoggio funambolico del giovane Chopin proposto in stile Biedermeier, fino ad arrivare alla monumentale sonata op.19 di Rachmaninov, opera somma che entra dritta nel cuore dell’ascoltatore sensibile al sentimento più̀ puro e diretto che il canto lirico applicato agli strumenti possa produrre.
Maurizio Baglini
Silvia Chiesa
Interprete raffinata e ricca di personalità Silvia Chiesa è l’artista che più ha contribuito ad ampliare gli orizzonti del violoncello. Ha rilanciato il repertorio solistico del Novecento, riscoprendo capolavori dimenticati, stimolando la produzione di nuove opere per il suo strumento, fra cui la sua commissione della trascrizione della Sonata in fa maggiore di R.Strauss per violoncello e pianoforte sostituito dall’orchestra, eseguendole poi su prestigiosi palcoscenici internazionali e ideando il progetto discografico “Trilogia del Novecento italiano” per Sony Classical e la serie web di documentari “Novecento Corsaro”. Dedicataria di composizioni solistiche con orchestra da parte di Corghi e D’Amico, è stata scelta da compositori come Clementi, Dall’Ongaro e Sollima per prime esecuzioni di loro opere.
Come solista ha suonato con OSN Rai, OPV, Maggio Musicale Fiorentino, Mahler Chamber Orchestra, Orchestra della Toscana, Royal Philharmonic, Solisti di San Pietroburgo, Orchestra di Rouen, Staatsorchester Kassel, Sinfonica di Cracovia, collaborando con i più rinomati direttori.
In duo con il pianista Baglini ha un repertorio di settanta titoli, ha tenuto oltre 300 concerti nei cinque continenti e ha registrato per Decca.
Sul fronte discografico, sempre per Decca, è presente nella collana Live at Amiata Piano Festival in cui interpreta il Quintetto per archi op. 163 di Schubert con il Quartetto della Scala e i Concerti per violoncello e orchestra di Haydn con la Camerata Ducale ed ha registrato, in prima mondiale “…tra la carne e il Cielo” di Azio Corghi, di cui è dedicataria.
È artista residente dell’Amiata Piano Festival e docente al Conservatorio “Monteverdi” di Cremona.
È l’unica musicista presente nel libro curato da Elizabeth Filippouli “From Women to the World – Letters for a New Century”. Suona un violoncello Giovanni Grancino del 1697.
Maurizio Baglini
Pianista visionario, Maurizio Baglini ha un’intensa carriera concertistica internazionale come solista e camerista.
Vincitore a 24 anni del World Music Piano Master, si esibisce all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, San Carlo, Salle Gaveau di Parigi, Kennedy Center di Washington ed è ospite di prestigiosi festival, tra cui Roque d’Anthéron, Yokohama Piano Festival, Australian Chamber Music Festival e Benedetti Michelangeli di Bergamo e Brescia.
La sua vasta produzione discografica per Decca/Universal comprende musiche di Liszt, Brahms, Schubert, Scarlatti, Mussorgsky, Schumann, del quale ha realizzato un’integrale pianistica, e Live at Amiata Piano Festival series. Fondatore e direttore artistico dell’Amiata Piano Festival, è stato consulente artistico del Teatro Verdi di Pordenone.
È il solista dedicatario di Tre Quadri, Concerto per pianoforte e orchestra di Francesco Filidei, eseguito in prima assoluta con l’OSN Rai diretta da Tito Ceccherini trasmesso da Rai Cultura, Rai Radio 3 e Rai5 nel ’20.
Nel ’21 Tre Quadri é stato eseguito, in prima mondiale con pubblico al Teatro alla Scala di Milano per il Festival Milano Musica.
Nel ’22 ha partecipato come solista all’inaugurazione del Ravenna Festival, diretto da Daniel Harding con la Mahler Chamber Orchestra.
È Socio Onorario dell’Associazione Italiana Accordatori e Riparatori di Pianoforti.
Suona un grancoda Fazioli e insegna al Conservatorio Statale Claudio Monteverdi, Cremona.